“Un professore di 50 anni ipovedente è stato picchiato e ferito gravemente dal padre di una studentessa nell’istituto comprensivo Abba Alighieri a Palermo. L’aggressione è accaduto ieri. Secondo una prima ricostruzione un’alunna di terza media all’uscita della scuola ha raccontato che il docente l’avrebbe picchiata. Il padre ha colpito con un pugno al volto il professore che è stato trasportato all’ospedale Civico, dove gli è stata riscontrata un’emorragia cerebrale. Solo stamane i medici hanno sciolto la prognosi. Sull’aggressione indaga la polizia.”
Permettetemi di dire che forse, e qui probabilmente ci sarà chi giustamente la pensa diversamente, dicevo forse siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Una società in cui si prende a pugni una persona ( in questo caso un professore ) senza chiedere una spiegazione e senza porsi il problema di cosa realmente sia accaduto. Una società cosi è una società che ha perso l’opportunità di essere una società rispettosa.
Qualcosa è cambiato nei giovani che crescono, ma soprattutto molto è cambiato nei genitori. Genitori che a prescindere, qualsiasi cosa accada, sono dalla parte dei figli, anche quando questi ultimi sbagliano. Ai miei tempi ( e non sono proprio cosi vecchia) se un professore mi rimproverava i miei genitori erano automaticamente dalla parte dell’insegnante.
Oggi è esattamente il contrario. Questo contrario comporta nella testa degli adolescenti il sentirsi intoccabili, e sentendosi intoccabili viene meno il rispetto, l’educazione, anche il timore delle istituzioni. E allora senza tutto questo dove andremo a finire? Da nessuna parte se non da quel professore in una sala
d’ospedale con una emorragia celebrale.
Dovremmo fermare tutto per un attimo e riflettere.