Occhi vigili, occhi pronti a brillare alla prossima vittoria, occhi lucidi nel fango e nella gloria. Dopo la vittoria contro il Milan, presentata dall’intervista a Serena Miller, e la parentesi trionfale in UCL contro il Manchester City, i bianconeri puntano il Barbera, dove affronteranno il Palermo in una trasferta insidiosa. Da quella dannata gara contro il Sassuolo è nata la miniserie di vittorie in Serie A, 3 finora, ed i bianconeri di Allegri non vogliono interrompere la scalata alle prime posizioni in classifica, ancora troppo lontane per fare progetti a lungo termine. Un passo alla volta, con gli occhi puntati sul Palermo di Zamparini. E questa volta saranno quelli di Susanna a raccontarci qualcosa di diverso, uno scorcio di realtà lontana, ma non troppo, dai colori bianconeri…
Susanna Marcellini è una giornalista sportiva, scrittrice: “quella delle autobiografie ai calciatori”.
Ma le piace l’etichetta, raccontare la vita calcistica e personale di chi, quando è in attività, fa trasparire poco della sua vita è interessante. E’ successo con Pruzzo [Bomber, la storia di un numero nove normale ( o quasi)], che per la prima volta ha parlato del suo carattere un po’ “depresso”, e con Tovalieri, una biografia [il suo ultimo libro “Cobra”] che alla fine è diventata quasi un romanzo d’amore. Dice che “C’è soddisfazione quando un uomo ti apre la sua vita. Quando lo fa un calciatore, che spesso viene considerato superficiale solo perché guadagna tanto, ancor di più.”. Ammette che le piacerebbe raccontare la vita di Pavel Nedved, una bella storia a partire dai colori del cielo per arrivare a quelli bianco neri della Juventus. Per un periodo aveva pensato a Luciano Moggi, ma poi qualcuno è arrivato prima di lei. Su Moggi parlerebbe a lungo, un’ingiustizia tutta italiana, o meglio dice “una mezza giustizia”…[n.d.r. qui glisso, per me resterà una grande farsa].
Nel 2006 aveva pubblicato per una piccola casa editrice sarda il suo 1° libro “Il Calcio a modo Mio”, poi dalla Sardegna passa in Sicilia dove sarà Responsabile della Comunicazione per il Palermo sotto la guida dell’istrionico Maurizio Zamparini. Quando la “esonera” prova a raccontarlo nel libro “Rosa D’amore” uscito nel maggio del 2014.
Nel suo presente la promozione del suo ultimo libro, nel suo futuro si rivede in una società di calcio. Una sfida che la affascina. La Roma dove ritroverebbe anche l’amico e gran professionista Walter Sabatini, ma anche Cagliari o Bari, città di mare fatte apposta per il suo modo di vivere.
Poi se ci fosse qualche direttore di giornale che le assegnasse una rubrica sul calcio a “modo suo”, non direbbe di no, ma vorrebbe campo libero…
Il suo motto, nel lavoro come con gli uomini, è quello di non prendersi mai troppo sul serio.
L’autoironia, il sorriso e la semplicità sono il miglior vestito che una donna possa indossare.
E qui non possiamo che darle ragione al 100% !
Ciao Susanna
Prima domanda canonica, uguale per tutti. Quale è stata la 1a volta in cui, a “modo tuo” hai buttato gli occhi su calcio e Juve ?
Quella per il calcio è una passione che ho fin da piccola. Mio nonno ha giocato nelle fila della Roma, e poi nel tempo è stato presidente e allenatore di una squadra di calcio romana la Spes, con cui è arrivato negli anni ‘80 fino alla serie D. Poi da adulta ho avuto la fortuna di lavorare in una radio importante come Radio Radio, di collaborare con testate importanti come il Corriere dello Sport e Libero, ma l’esperienza più affascinante è arrivata nel 2011 quando Zamparini mi ha voluta come Responsabile Comunicazione per il Palermo Calcio. Esperienza bellissima. Per quanto riguarda la Juventus, pur non essendone tifosa, non si può non conoscere quello che la famiglia Agnelli negli anni ha fatto.
Resti nel vago, omettendo aggettivi…petali o spine. Una rosa d’amore, romana ma siciliana d’origini. Hai lasciato il cuore a Palermo ? Lontana dagli occhi lontano dal cuore, o segui ancora volentieri le gare dei rosanero ?
Rosa d’amore è il mio 2° libro pubblicato con Ultrasport in cui ho raccontato i miei due anni a Palermo e soprattutto un presidente troppo spesso giudicato erroneamente dall’esterno. Mio nonno materno era di Palermo, sono sempre stata affezionata ai colori rosa nero. Oggi ancora di più. Credo che di Palermo e dei Palermitani non si possa che parlare bene. Un pezzo del mio cuore è rimasto lì e ancora oggi, quando posso seguo, la squadra. Una terra straordinaria.
Quale è stato il giocatore della Juve che ricordi con più piacere e quello che invece ti ha fatto piangere in un match contro il Palermo delle tue 2 stagioni in rosanero ?
Una partita che ricordo con molta tristezza è quella giocata in casa della Juventus il 5 maggio del 2013. Ricordo che nel secondo tempo Miccoli prese un palo, noi ci giocavamo la permanenza in A, dopo pochi minuti l’arbitro fischiò un rigore per la Juventus che realizzò Vidal. Ecco, forse è lui il giocatore della Juventus che mi ha fatto uscire una lacrima. Quello che ricordo con più piacere è Buffon: grande portiere, grande professionista.
La Juve a Palermo ne ha vinte 12 su 26, 8 pareggi. Ultima sconfitta è del Febbraio 2011, ma era un’altra Juve quella. Il pareggio al Barbera manca addirittura dal Febbraio ‘69, non eravamo ancora nati! Quale i tuoi ricordi peggiori e migliori ai tuoi occhi ?
Vincere con la Juventus è sempre un’impresa. In queste statistiche bisogna anche considerare la diversità di valori in campo. Nel 2011 un giocatore della Juventus veniva pagato quasi quanto tutto il Palermo, quindi le vittorie valevano doppio. Ancora oggi è cosi. Purtroppo è la pecca del nostro campionato. Questo non toglie nulla all’importanza della squadra, ma va sempre ricordato. Basti pensare oggi allo scontro Juventus Carpi per dirne una, ma ne potrei elencare tante altre. Per anni la Juventus ha fatto campionato a parte.
Ehm, mi ricorda tanto una frase dopo una certa gara…A Radio Radio quante volte hai intervistato Pruzzo dopo la pubblicazione della sua biografia ? Noi juventini teniamo d’occhio i suoi pronostici “bianconeri”, dovrebbe farli più spesso in stagione…
Con Roberto Pruzzo ci lavoro giornalmente, è uno dei nostri opinionisti di punta. E’ uno che di calcio ne capisce. Ad inizio campionato ha pronosticato per la Juventus un terzo posto. Ad oggi non è molto lontano. Lui è lo stesso che nella sua autobiografia ha scritto che vincere uno scudetto a Roma ne vale mille vinti con la Juventus, se non altro perché si vivono le vittorie in modo molto diverso. A Torino sono abituati, è quasi normale, a Roma un po’ meno.
Vittorie portan vittorie, ma soprattutto la mentalità di chi non smette mai di lottare, fino alla fine. Diciamo che siamo un po’ tutti allenatori da bar, a quali della Juve e del Palermo offriresti una cacio e pepe, del Tiramisù con nutella e del Barbera ? E a chi faresti una intervista a quattrocchi tra quelli che non hai potuto già intervistare ?
Sono 15 anni che faccio questo lavoro, a Palermo direi che una buona cacio e pepe continuerei ad offrirla al Presidente Zamparini. Credo personalmente che sia lui il fautore di tutti i successi che il Palermo negli ultimi 10 anni è riuscito ad ottenere. Se dovessi scegliere un giocatore opterei per Stefano Sorrentino che tra l’altro è anche un amico. A Palermo ho visto arrivare e crescere Paulo Dybala , un ragazzo straordinario che non solo è bravo con i piedi, ma ha il giusto carattere per giocare nella Juventus. E’ un ragazzo con i piedi per terra, umile, che potrà dare tanto quest’anno, se gestito bene. Allegri e i tifosi non devono fare l’errore di metterlo sotto pressione. Devono avere pazienza e aspettare i suoi tempi che non tarderanno ad arrivare. Non scordiamoci che è un ragazzo giovane che passa da una piazza, se pur importante come Palermo, ad una importantissima come quella di Torino. Per quanto riguarda invece un bel bicchiere di Barbera lo offrirei a Mario Mandzukic, mi piacciono gli attaccanti. Si, forse una bella intervista la farei a lui.
Eppure Zamparini non mi pareva la pensasse proprio così. Allegri lo sta gestendo benissimo, proteggendolo proprio da alti e bassi, da elogi e critiche. Diffidi da chi si prende troppo sul serio, di chi la sa sempre più lunga, di chi ha già visto tutto e di chi confonde la leggerezza con la superficialità. Ad occhio e croce, son rimasti in pochi di cui fidarsi, è così solo nel mondo del calcio, nel giornalismo o si confonde tutto nella vita reale ?
Il mondo del calcio rispecchia il mondo di tutti i giorni. L’errore è pensare che i giocatori siano persone strane. Sono giovani per lo più, e fanno quello che fanno tutti i ragazzi normali. Sono molto peggio i giornalisti, se proprio devo fare un paragone, dei calciatori. Ho lavorato con calciatori ancora in attività e ho avuto la fortuna di scrivere lo scorso anno la biografia di Roberto Pruzzo e quest’anno ( uscita da pochi giorni) quella di un altro bomber, Sandro Tovalieri, che molti ricordano di più come Il Cobra, e con loro ho capito che si pensa spesso troppo male di questa categoria.
Un grazie a Susanna per la cortese disponibilità ed un in bocca al lupo per le sue attività.
Twitter @susannaradio
http://www.traspi.net/2015/11/29/occhi-sulla-juve-susanna-marcellini-su-palermo-juve/