DOVE NON ARRIVI USA LA FANTASIA, IMPARA DAI BAMBINI

Ogni tanto mi fermo a pensare a come sarebbe stata la mia vita se invece della giornalista avessi continuato a fare la maestra d’asilo. Ricordo con affetto ogni bambino che ho avuto in quell’anno scolastico, avevano tutti dai 2 ai 5 anni. Arrivavano la mattina presto, assonnati, ognuno con il proprio bagaglio che a quell’età si stava formando. Alcuni di loro felici, altri meno. A quei tempi mi piaceva osservare le mamme di quei bambini che avevo in classe per 8 ore tutti i giorni, e ho visto “mamme” di ogni genere.
Quelle pienamente realizzate dalla maternità, quelle che ad ogni passaggio lasciano una fuligine nera sui figli, quelle vittime di un passato che fanno pagare ai propri figli, quelle narcisiste, quelle isteriche, quelle istrioniche che amano mostrarsi anche quando da mostrare non c’è nulla, quelle depresse, quelle ansiose, quelle assenti.
Ci sono tanti tipi di “mamma” che poi fanno crescere tanti bambini diversi. Gli studiosi quelli bravi, quelli riconosciuti sostengono che
i problemi dell’ adulto spesso ( quasi sempre secondo loro) sono dovuti dal rapporto che all’inizio della propria vita il bambino instaura con i genitori, in primis con la mamma.
Prima di diventare genitori ovviamente non si può sapere se si sarà in grado di crescere i figli bene o male, crescere un figlio/a è una fatica , quello dei genitori è il mestiere più difficile del mondo, che nessuno può insegnare e proprio per qu15326563_10211927748734956_2460788152899199061_nesto poi ci sono figli felici e figli infelici. E’ inutile nascondersi dietro un dito e dire che ogni mamma è brava. No, non è cosi, ci sono donne bravissime a procreare senza istinto materno, altre che magari quell’istinto lo avrebbero ma che per problemi fisici quel bambino non lo avranno mai. Poi ci sono quelle quasi perfette, quelle quasi perfette sono quelle che mettono l’amore per sopperire agli errori, che capiscono l’errore nel momento in cui sbagliano e che sanno ammetterlo. Donne che usano il proprio esempio , il proprio comportamento per crescere i figli.
Con l’esempio non con le scuse.
Con l’esempio non con le giustificazioni
Con l’esempio non con le bugie
Rispettando l’età dei bambini, senza trattarli da adulti, accollando errori ai figli , errori e frustrazioni che invece sono proprie solo dei genitori. I bambini hanno bisogno di essere felici, hanno bisogno di far volare la fantasia, hanno bisogno di sorridere, questo spesso non ce lo ricordiamo.
Ho fatto un giro immenso, ci sarà qualcuno che mi scriverà ” sai tu non hai figli quindi non puoi parlarne” forse, magari avete anche ragione, forse anche chi non sa amare non potrebbe parlare d’amore, poi mi viene in mente il mondo che oggi mi appartiene di più , quello del calcio e allora penso che uno dei migliori allenatori che abbiamo avuto in Italia in realtà a calcio non ci ha mai giocato. Cosi come una delle migliori educatrici che la storia ci ha lasciato, Maria Montessori, non ha cresciuto nessun figlio suo.
Insomma voi potreste anche aver ragione, e allora potrei parlare da figlia, insomma per la proprietà commutativa cambiando gli addendi il risultato è il medesimo. Oggi la mia vita mi piace, con i probelmi da affrontare ma anche con i momenti belli da vivere come quello di ieri. Insomma volevo solo dirvi che non è mai troppo tardi per fare della propria vita un capolavoro del quale essere fieri, essere felici di quello che si ha senza guardare a quello che ci manca. La vita è una non facciamocela rovinare da nessuno ma soprattutto non roviniamola a chi ci sta accanto.

ps. il mio regista mi fa notare che io scrivo libri di calcio, ma a calcio non ho mai giocato.

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