Vi diranno che #nerosurosso è un pezzo di storia del calcio italiano. È vero, ma non solo…
Vi diranno che #nerosurosso è una storia social. È vero, ma non solo …
Vi diranno che #nerosurosso è un hashtag. È vero, ma non solo..
Vi diranno che #nerosurosso serve ad un giornalista sconosciuto per fare soldi alle spalle del Milan…
Vi diranno tante cose.. 
#Nerosurosso in realtà è la storia di un ragazzo a cui è capitata tra le mani una notizia, un ragazzo ostinato che ci ha creduto, e che ha sperato fino alla fine che ci fosse qualcosa dietro le sue intuizioni. Lo ammetto, io Pasquale Campopiano non sapevo nemmeno chi fosse prima che Berlusconi decidesse di vendere il Milan ai Cinesi. A me serviva una voce per la radio e lui aveva voglia di parlare. Sapete, di solito è così che succede… Sei gentile, fai due complimenti, e convinci l’ospite ad intervenire. Con Pasquale non è servita gentilezza (o almeno non troppa) non sono serviti nemmeno complimenti poco sentiti. Gli ho detto francamente che non sapevo chi fosse e lui con quella risata un po’ “sbruffona” è stato al gioco prima e dopo il collegamento . Una voce sul Milan, questo era. Appassionato, ironico, sorridente, allegro.
Allegro anche quando con la voce di un bambino , a cui avevano tolto il giocattolo, mi disse che aveva perso il lavoro. #nerosurosso è la storia di tante cose perse, alcune smarrite, altre trovate. #Nerosurosso è la storia di chi cade, si “sbuccia” un ginocchio si rialza e continua a correre nonostante il dolore. #Nerosurosso è la storia di un giornalismo che a me piace, fatto di tante parole, di spifferi, di nottate passate in bianco, di messaggi ironici, di un editore che ci crede, di strade che si incrociano per un attimo, di una pizza divisa a metà. È la storia di amici, di una partita alla play, di un viaggio per dimenticare, del cuore ferito di un uomo ostinato che non smette di credere che il meglio debba ancora arrivare. #Nerosurosso è semplicemente Campo…