A Roma si gioca la partita più importante delle amministrative. Roma e i romani sperano che la Capitale d’Italia possa sentirsi rassicurata da chi proverà ad impegnarsi per ridare lustro a quella che è la città più bella del mondo.
Parlare di colpe non si può, sono certa che chiunque è passato per Roma in qualità di sindaco in un modo o nell’altro abbia dovuto fare i conti con situazioni radicate sul territorio. Roma non è Pisa, non è Firenze non è Milano. Roma è l’unica città d’Italia per estensione territoriale, per competenze, per burocrazia la città più difficile da amministrare. Questa non vuole essere una giustificazione ma solo una premessa per cercare di capire le difficoltà che sindaco dopo sindaco hanno incontrato, incontrano e incontreranno in futuro.
La nostra testata vuole mantenere proprio come linea editoriale l’obiettività senza schierarsi ma cercando di dare al lettore un’informazione il più possibile obiettiva senza condizionamenti e restando una testata libera al di sopra delle parti. Detto questo non possiamo esimerci dal raccontare quello che vediamo tutti i giorni in questa ultima fase di campagna elettorale.
In questo primo editoriale vorrei parlare del candidato sindaco Enrico Michetti in corsa con il centro destra. E’ giusto dire che nei prossimi giorni racconteremo gli altri candidati.
Quello che ho notato da subito e che conoscendo personalmente il prof. Enrico Michetti mi ha lasciata perplessa è stato il suo assenteismo nel dibattito diretto con gli altri candidati. Fosse in competizione per il Guinness dei primati invece che per l’elezioni a sindaco della Capitale, sicuramente avrebbe già vinto. Ma Michetti è uno che almeno a parole quando faceva due fortunate trasmissioni in una importante radio romana non si è mai negato a nessun tipo di confronto, è proprio questo che lascia perplessi chi lo conosce da tempo. Conoscitore sicuramente della burocrazia che affligge il nostro paese, si muove bene tra le carte e le stanze delle amministrazioni locali, è amante della storia è un professionista che, senza paura di essere smentita, conosce bene la storia di Roma e i suoi segreti. Quello che ci chiediamo è se tutto questo può bastare per amministrare una città impegnativa come Roma? In effetti ci sono stati in questi giorni problemi con il programma che il candidato secondo alcuni non avrebbe depositato in Comune, lui smentisce ma crediamo che non sia poi cosi difficile per il sindaco in carica verificare. Al contrario di chi non riesce a trovarlo, noi di Politicanews abbiamo, come ci auguriamo abbiano fatto tutti gli altri candidati, letto tutte le 128 pagine del programma del centro destra. A parte il giudizio sul programma ci siamo chiesti se i cittadini avranno voglia come abbiamo fatto noi di leggersi tante pagine, forse una sintesi più diretta sarebbe il caso di farla diventare virale visto che in nessun dibattito pubblico Michetti ha ancora parlato del programma. Non chiediamo alla gente di capire il politichese, crediamo sia dovere dei candidati parlare al popolo, tutto.
Riguardo le 128 pagine lette non abbiamo trovato nulla di veramente innovativo, un programma in cui si parla spesso della creazione di nuove agenzie come quella per il Turismo, agenzia che, in verità, esiste e che dovrebbe essere forse riformata non creata, ma nel programma non si parla di modificare o migliorare ma di creare. Una leggerezza questa che lascia perplesse tutte quelle persone, e sono tante, che in Michetti vedono il perfetto sindaco di Roma con idee innovative come lui stesso afferma essendo grande conoscitore della pubblica amministrazione.
Pensiamo davvero che conoscere la pubblica amministrazione possa bastare a riformarla se non si è disposti a stare seduto al tavolo dei confronti? La politica ci ha insegnato che non bastano i buoni propositi ma che servono accordi che anche il miglior sindaco dovrà stipulare con chi siede vicino alla sua poltrona.
Per quanto riguarda il dibattito sulla presentazione del programma siamo certi che Michetti lo abbia presentato in tempi utili per le regole amministrative, ci aspettiamo invece che Michetti vada in piazza ( confronto o meno) a spiegare i punti salienti del programma cosa che non ha fatto nemmeno sabato scorso in piazza del Popolo. E riguardo piazza del Popolo ci sentiamo di bacchettare chi doveva fare i controlli cosi come la legge prevede chiedendo il green pass , il tampone e pretendendo il distanziamento, questo non è stato fatto e pensando ai commercianti che invece rischiano tutti i giorni multe speriamo che il governo ripensi a queste restrizioni o sia in grado di fare quei controlli che troppo spesso mancano. Susanna Marcellini