Francesco Totti da una parte, Luciano Spalletti dall’altra: e la Roma è nuovamente spaccata in due. E a poco servono i comunicati del mister nel post partita pareggiata con l’Atalanta, perchè a distanza di qualche ora emergono nuovi dettagli.
Dettagli che certo non rendono l’aria più serena. Questi i particolari usciti dallo spogliatorio:
Spalletti va negli spogliatoi, si infuria con la squadra, la accusa di”fare figure di m… da 10 anni” ( di cui 3 passati sotto la sua gestione ndr) e si vede controbattere a tono da Totti. Ed è lì che l’allenatore risponde al proprio capitano con un’accusa tagliente: “Zitto tu, che vai in giro per le camere a giocare a carte alle 2 di notte”.
Di seguito Spalletti si presenta davanti alle telecamere e fà il punto della situazione: “Il futuro di Totti? Se lui vuole fare il giocatore, farà il giocatore – ha detto ancora Spalletti alle televisioni – Se lui calcia fa goal, è vero, ma non conta solo quello: conta la corsa, l’applicazione. La squadra ha vinto nove partite anche senza Totti, quindi vuol dire che anche Dzeko è valido”.
Parole dure e limpide, anche se il presidente James Pallotta ha provato a fare da paciere: “Non è stata solo una discussione tra Francesco e l’allenatore.”
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Difficile, quasi impossibile, pensare che il matrimonio tra Totti e la Roma continui.
Fino a qui siamo tutti d’accordo. Poi c’è la versione più delicata. Perchè nessuno che ha frequentato i ritiri può pensare che una partita a scopetta possa minare la prestazione di un giocatore ne far infuriare un allenatore con il proprio giocatore che entra e in 8 minuti risolve una partita che si era messa male.
C’è da dire che nei ritiri la partita a carte è la cosa più innocua che accade:L c’è chi il ritiro lo abbandona, c’è chi fuma prima di una partita nel bagno dello spogliatoio, c’è chi passa la notte davanti al pc per un torneo a poker e queste sono realtà raccontate dagli stessi giocatori quando vanno in pensione.
A fronte di tutto questo l’uscita di Spalletti sembra estremamente esagerata, forse dovuta ad una società che ha deciso di togliere la romanità da roma o per i più moderati solo escludere Totti e De Rossi dalla rosa giallorossa?
Criticabile? Assolutamente no, del resto allenatori aziendalisti ne abbiamo avuti diversi in Italia. Quello che è criticabile è la poca chiarezza societaria, chiarezza che non deve fare Spalletti ( che è solo l’allenatore della Roma ) ma che dovrebbe fare Pallotta ( presidente in vita) tramite un comunicato o una conferenza stampa ( a Roma non a Miami).
Se c’è una cosa che i romanisti non vogliono sono le prese in giro, perchè cari dirigenti i tifosi della roma non sono stupidi: continuare a dire in pubblico che Totti può fare quello che vuole e poi quando Totti decide di giocare (adattandosi ai pochi minuti che Spalletti gli regala) creargli intorno un’atmosfera che rovina lo spogliatoio per una partita a scopetta, bè cosi facendo non fate il bene della Roma.
Se c’è una società vera è ora di prendere posizione e di far accomodare il signor Totti in tribuna a favore del nuovo attaccante cosi che, quest’ultimo, possa stare tranquillo e fare i gol che fino ad oggi non sono arrivati. Poi se al posto di Totti il signor Pallotta volesse prendere un vero attaccante alla Higuain i tifosi romanisti saranno felicissimi di dare l’addio calcistico al loro capitano.