Comincio col dire che tendiamo a confondere il concetto di “giusto o sbagliato” con valori assoluti, dettati dalla suggestione del momento. E’ infatti proprio dalla suggestione che parte tutto.
I social hanno sviluppato un modo di ragionare che si basa sulla componente emotiva che tutti noi abbiamo, a scapito di quella riflessiva e razionale. Questo modo di ragionare è oggi una ‘cultura’ e purtroppo, credo sia irreversibile e pericolosa.
Abbiamo bisogno di qualità, di serietà e deve partire da chi oggi fa il mio mestiere. Ricominciamo a prendere esempio da chi sa scrivere, da chi sa parlare, da chi ragiona prima di aprire bocca… Non accontentiamoci della mediocrità.